ruberà ogni festa
con la sua vecchia sottana
e il cappellaccio sulla testa
Cara vecchia quando parti
butta dentro al tuo fagotto
la tristezza coi suoi sguardi
e le lacrime in un botto
Si perché, se non lo sai,
sono tanti i poveracci
che hanno solo tanti guai
Sono scalzi i loro piedi,
e chissà se hanno un tetto
si, però, quando li vedi,
volti il capo e tiri dritto
non ti chiedo, nella tua notte
di elargir chissà che cosa,
tu le scarpe le hai già rotte:
basta un futuro un po’più rosa
un sorriso ad un bambino
la speranza ai disperati
a chi ha fame un bel panino
tanta acqua agli assetati
forse è troppo, in verità,
proprio tanto sto chiedendo:
ma non è dura povertà
se aiutiamo sorridendo!
Nel frattempo, la mia calza,
che ho appeso sopra al cuore
puoi colmarla di speranza
per un domani assai migliore.
Rossella Bisceglia
Buona epifania....
RispondiEliminaChe la tua calza si riempia di ogni tuo desiderio soddisfatto. Un abbraccio grande e buon Epifania a tutti voi.
RispondiEliminaCara Lorena, è molto brava Rossella Bisceglia questa poesia allegra e spensiarata, va veramente bene per la fine delle feste.
RispondiEliminaPer te spero che le calze vengano riempite secondo i desideri di tutti quelle che aspettano con ansia l'arrivo della befana senza carbone.
Buona epifania cara amica.
Tomaso